Ciao Video Lover,
mi dispiace che in questi anni abbiate tutti (voi) talmente maltrattato la parola storytelling da farla diventare un’appestata, una pària, una ex buzzworld ormai guardata con sospetto. Non se lo meritava. E’ colpa vostra che l’avete ficcata in ogni presentazione, in ogni report, in ogni nome di progetto, snaturandola e facendola diventare qualcosa a mezzo tra un sinonimo di intervista e un anelito di color-whasing.
Per dire,
sto leggendo Limonov di Carrère … (#scusa)
Carrère mentre racconta Limonov, racconta se stesso dando credibilità al suo racconto, perché mentre leggo della storia incredibile del poeta russo maledetto, scopro che lo scrittore francese ha legami personali e parentali con la Russia, una madre esimia storica già autrice di bestseller, un giro di conoscenze e frequentazioni giovanili che il 99,9% di noi si sogna.
Una roba tipo Midnight in Paris, che vai al bar e ti prendi una birra con Fitzgerald mentre Hemingway ti sfida a boxare.
Tutto questo dietro le quinte, dà sostanza al racconto, lo sostiene e gli dà credibilità.
E lo stesso vale per Philip Roth che mentre scrive racconta se stesso, per Piccolo, per Cognetti.
Vale per me che ieri l’altro ho trovato in cantina una misteriosa giaccona usurata con interno scozzese che pensavo risalisse agli anni 70, magari un lascito di vecchi parenti. L’ho portata in casa, l’ho rimirata, me la sono provata e ho pensato a quando avrei raccontato la sua storia… poi è arrivata mia moglie che mi ha detto “bella, era la mia giacca del liceo”. Tristezza infinita. Riposto tutto. Abbandonato sogno di racconto.
Senza quello storytelling era finita la magia.
Quindi sì, ok. Abbiamo (voi) tutti usato a sproposito la parola storytelling, ma questo non vuol dire che la tecnica della palla di pezza abbia perso la sua forza attrattiva.
Un’azienda con una Storia e un Perché alla base ha sempre la possibilità di unire la forza di quello storytelling alla percezione del proprio prodotto. Non deve inventare, ricamare o infiocchettare (altra deriva). Deve posizionare il proprio racconto nella mente dell’utente che automaticamente lo legherà alla percezione che ha di quel prodotto.
E come si fa tutto questo?
E lo so, si finisce sempre lì.
Con i video 👏👏👏👏
Fine
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Grazie per essere uno di questi 🙏 e se ti senti soffocare da tutti questi input ricorda:
Ci sono alberi, fiori, un cane, capre, il sole, il contadino e ci sono io, e il mare in lontananza, e tutti concordiamo che il passato non esiste più.
Paul Valéry
La Creatività ha un ROI altissimo 🦄
Cadbury, dolce, forse addirittura smielato, dipende dall’asticella di diabete di ognuno di noi. Per me non è eccessivo, anzi. Queste sono sempre creatività rischiose e che meritano applausi perché sono senza rete di sicurezza, o bene bene, lacrimuccia e connessione del Brand con l’utente, o cringismo e vomito. Bravi
Warburtons, in pochissimi ci riescono, sono corporate, sono commercial, sono brand. Sono Video utili scritti bene.
Apple, ho paura a dirlo, sento già i forconi alla porta, ma a me… che non capisco nulla sia chiaro … con umiltà e reverenza …. ha fatto cringe totale. Secondo me gli utenti qui si dividono tra chi lo ha skippato dopo un minuto e chi mente
Uber Eats, sembra facile, per chi ha poco budget l’adagio è sempre lo stesso: “Bella forza con Tom Felton ci riesco pure io”. Non vero, non basta il Budget, serve la Storia. Qui c’è
Lidle Italia, per dire, qui invece, NO. E il Talent è mooooooolto più importante
Tubi, ho riso
Ogilvy celebra i suoi 75 anni di attività. Elegante e dal sapore di NYT by Droga5
Cose belle trovate in giro 🔎
Alle sette di mattina, sanno già se nella notte una finale degli Australian Open è stata sospesa per pioggia, dimenticano tutto ma non di postare la formazione del fantabasket, si stanno convertendo rapidamente alle magliette dell’Al Nassr e vanno avanti a meme su Calciatoribrutti. Ma chiedigli di sedersi fermi, o al limite di stravaccarsi, davanti a una partita intera, e si dilegueranno sdegnati. Perché investire ore del proprio tempo frammentato in un singolo incontro, quando i social ti propongono gli highlight da tutto il mondo? Quando puoi sempre recuperare e mettere like a un bel punto di tennis su Instagram? Se per Hitchcock il film era la vita senza la noia, per la gen Z lo sport sono gol e canestri senza i passaggi interlocutori. Toh, al massimo aggiungi infortuni pazzeschi e fun fact.
Le Ai ti fanno paura 🤖
Ve lo ricordate il video di Will Smith che mangia pasta di 5 mesi fa? Una roba un po’ strana da guardare, impressionante “all’epoca”, ma molto poco usabile. Ecco, dopo 5 mesi, adesso siamo qui
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Ciao 👋
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