Ciao Video Lover,
Per chi di voi, poveri Miseri, non li conoscesse, i kaiserschmarren sono una frittatone spezzettatta, caramellata, zuccherata e servita con marmellata di ribes e se il malgaro è in buona, anche con un bicchierino pieno di vaniglia.
I kaiserschmarren sono buoni così
Fatti in questo modo
Utilizzando questi ingredienti
I cibi di montagna sono tutti così
Partono dagli ingredienti
Nessun piatto è visualizzato concettualmente a prescindere da quei 5/6 ingredienti tipici
Speck
Uova
Selvaggina
Formaggi di malga
Funghi
Ad averne eh, di ingredienti così
Ma qui il discorso è sul metodo
Il 90% dei format video si possono fare partendo dagli ingredienti.
Vale per storytelling, video eventi, corporate, educational, short…
Nel pensare un nuovo progetto storytelling quasi sempre ci troviamo in Studio a ragionare sugli ingredienti
”Potremmo farlo con interviste a 3 camere
Magari splittando lo schermo
Un Fpv come intro ci starebbe bene, la location è figa
Ok e voce narrante che lega le interviste e che poi si rivela essere l’ultimo intervistato
Top
Accendi a 180 ventilato va, che almeno si scalda prima”
Ma se lo stesso metodo lo applicate ad un commercial vi scontrate contro il temibile effetto mappazzone
Mischioni senza mordente, senza visione, senza nemmeno un momento memorabile. Sono quegli spot in cui una ragazza afro con capelli viola e outfit urbano balla su un tetto di un palazzone, contornata da grafiche 2D che esplodono dalla sua coreografia, poi entriamo dentro lo schermo di un cellulare ed una coppia di ragazze asiatiche vestite uguali ride, poi qualcuno gioca a basket, di notte, in un campetto colorato, con ripresa zenitale, schiaccia, si avvicina alla camera per guardarci dentro, serio, ha un apparecchio dentale con diamanti, pietre o uno SMILE e in quel momento accanto al campetto passa una macchina e dentro la macchina c’è una coppia, ridono, lei mette il braccio fuori dal finestrino, solo il braccio però perché di più sarebbe pericoloso e il Legal non ce lo approva, passano davanti ad un palazzo di specchi dentro il quale un ragazzo albino suona un violoncello (di solito è sempre una ragazza asiatica ma avevo già usato la coppia, quasi sempre viola, violino o violoncello perché unisce grazia ed eleganza, giammai un flauto, “troppo rischioso”) la macchina arriva davanti al mare, i due si guardano, escono, totalone della vettura che si staglia sul mare mosso.
Voiceover ispirational tipo “Nome Vettura + Missione Libertà”
Invece di visualizzare l’idea intorno alla quale costruire il video, si parte dagli ingredienti.
Il casting variopinto per il senso di internazionale
La danza per gli Z
Il violoncello per l’eleganza
Il campetto di basket colorato… perché sì
Il commercial però per sua natura non può essere una somma di ingredienti
Quando facciamo storytelling o comportate, video eventi o educational siamo nel campo dell’artigianato. Ci vogliono metodo, esperienza, conoscenza e gusto. Una spruzzata di creatività fa sempre bene ma non è il primo asset da giocarsi in uno storytelling. Anzi, tanti voli pindarici carpiati di storie “creative” molto molto “creative” non lasciano il segno, non vengono ricordate, proprio perché quando si racconta una storia l’importante è la storia.
Nei commercial invece usciamo dalla bottega, con il vecchino dalla barba bianca ed entriamo nel salone d’arte dove l’idea è il 90% del risultato e dove il metodo non basta.
Ricordatevelo la prossima volta che qualcuno proponendovi un commercial inizia dalle “grafiche dinamiche" e non dall’IDEA
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Grazie per essere uno di questi 🙏 e se ti senti soffocato da tutti questi imput ricorda:
Ci sono alberi, fiori, un cane, capre, il sole, il contadino e ci sono io, e il mare in lontananza, e tutti concordiamo che il passato non esiste più.
Paul Valéry
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